Fa parte della storia della cittadina alle falde del Monte Faito, nota per le sue acque e, altrettanto nota, per le sue “magie” preparate con ingredienti semplici, popolari: il latte e il caffè. Da tutti soprannominato Zì Lello, è l'attore protagonista di questa bella storia di imprenditoria locale, in una città difficile come è Castellammare di Stabia, attanagliata, da sempre, dall'emergenza lavoro. “L'azienda” di Zì Lello, è uno schiaffo in pieno volto alla crisi! Appena si entra nel suo bar, a piazza Principe Umberto I, ti imbatti in frotte di turisti che chiedono capucino (con una sola c) e che quando vanno via, fanno scorta con bottiglioni di 2 lt.
Zì lello è una “star” internazionale, parla perfettamente l'inglese, le scolaresche forestiere scelgono sempre la stessa location per non perdersi il mitico “secchio” di cappuccino (come lui scherzosamente ama definirlo). Zì lello ha richieste dall'estero di clienti affezionati che gli scrivono, per loro è “Zi Leillo”, un difetto di pronuncia, e gli chiedono se possono avere via posta i suoi prodotti; addirittura, racconta orgoglioso, di imprenditori che vorrebbero esportare la sua passione nelle più belle mete turistiche mondiali. Una a caso? Ibiza.
Ma la miscela di caffè, l'acqua... ma, soprattutto, è tutto nella magia del posto che riesce la "magica miscela".
Una vera passione quella di “Zì Lello do' 2000”, il bar da lui fondato negli anni settanta, che oggi ha cambiato denominazione in “l'Università del Caffè”.
Più che lavoro, Zì Lello, è un ricercatore di nuovi gusti e nuovi abbinamenti, uno “chef” in piena regola, sempre pronto a improvvisare un siparietto per entrare in empatia con il cliente di turno per spazzare via, per qualche minuto, i problemi di tutti i giorni e non conta se il cliente di turno è straniero, “Zì Lello”, parla perfettamente l'inglese, mentre è intento a ultimare, con il suo tocco finale da maestro: un cappuccino “caldo freddo” o un caffè “monte bianco”, oppure, una “cosa fresca”, come lui stesso ama definirla: un cocktail, come quello che andrà per la maggiore e, secondo lui, sarà la rivelazione dell'estate 2013: analcolico allo sciroppo di cocco, un'altra “sciccheria”. Zì Lello è una maschera, nella città nativa del noto drammaturgo, Raffaele Viviani. E noi che insistiamo per tirargli dalla bocca il segreto del suo successo, si limita a dirci che il suo segreto sono il latte e il caffè e la creatività, ma nemmeno sotto tortura ci rivelerebbe i suoi segreti. Uno uomo semplice, che ha fatto del lavoro, dell'umiltà e della simpatia, la sua carta vincente.