Porca Vacca...Non solo carne

Porca Vacca...Non solo carne

Il ristorante pizzeria PORCA VACCA...NON SOLO CARNE è un locale giovane e accogliente, dove in ogni occasione, anche a pranzo, potete gustare le ricette della migliore tradizione...

Al Corsaro

Al Corsaro

Dal 1962 Al Corsaro, situato nel cuore di Parma, offre piatti di cucina maditerranea e parmigiana.

Le Antiche Carrozze

Le Antiche Carrozze

A due passi dal centro storico di Firenze, il ristorante Le Antiche Carrozze è il luogo ideale per chi voglia fermarsi a mangiare nelle vicinanze delle maggiori attrazioni turistiche del...

La Griglia

La Griglia

Il Ristorante Pizzeria La Griglia di Modena vi accoglierà in un ambiente molto confortevole offrendo ospitalità, cortesia e tante specialità culinarie tipiche emiliane.

Number One

Number One

La Pizzeria Number One nasce con l'obiettivo di proporre alla clientela un luogo semplice e accogliente che permettesse di assaporare in semplicità i gusti ricchi della tradizione...

La Tradizionale

La Tradizionale

Il nostro ristorante è nato da una ex fabbrica in disuso.

Torna la serata dedicata al baccalà

Torna la serata dedicata al baccalà

A grande richiesta, ritorna la serata dedicata interamente all'arte del baccalà presso la Trattoria Scugnizzi (Via Caldieri 53/61). Mercoledì 17 aprile, a partire dalle ore 20.30, un menu...

  
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zilello01Fa parte della storia della cittadina alle falde del Monte Faito, nota per le sue acque e, altrettanto nota, per le sue “magie” preparate con ingredienti semplici, popolari: il latte e il caffè. Da tutti soprannominato Zì Lello, è l'attore protagonista di questa bella storia di imprenditoria locale, in una città difficile come è Castellammare di Stabia, attanagliata, da sempre, dall'emergenza lavoro. “L'azienda” di Zì Lello, è uno schiaffo in pieno volto alla crisi! Appena si entra nel suo bar, a piazza Principe Umberto I, ti imbatti in frotte di turisti che chiedono capucino (con una sola c) e che quando vanno via, fanno scorta con bottiglioni di 2 lt.

 

Zì lello è una “star” internazionale, parla perfettamente l'inglese, le scolaresche forestiere scelgono sempre la stessa location per non perdersi il mitico “secchio” di cappuccino (come lui scherzosamente ama definirlo). Zì lello ha richieste dall'estero di clienti affezionati che gli scrivono, per loro è “Zi Leillo”, un difetto di pronuncia, e gli chiedono se possono avere via posta i suoi prodotti; addirittura, racconta orgoglioso, di imprenditori che vorrebbero esportare la sua passione nelle più belle mete turistiche mondiali. Una a caso? Ibiza.

Ma la miscela di caffè, l'acqua... ma, soprattutto, è tutto nella magia del posto che riesce la "magica miscela".

Una vera passione quella di “Zì Lello do' 2000”, il bar da lui fondato negli anni settanta, che oggi ha cambiato denominazione in “l'Università del Caffè”.

Più che lavoro, Zì Lello, è un ricercatore di nuovi gusti e nuovi abbinamenti, uno “chef” in piena regola, sempre pronto a improvvisare un siparietto per entrare in empatia con il cliente di turno per spazzare via, per qualche minuto, i problemi di tutti i giorni e non conta se il cliente di turno è straniero, “Zì Lello”, parla perfettamente l'inglese, mentre è intento a ultimare, con il suo tocco finale da maestro: un cappuccino “caldo freddo” o un caffè “monte bianco”, oppure, una “cosa fresca”, come lui stesso ama definirla: un cocktail, come quello che andrà per la maggiore e, secondo lui, sarà la rivelazione dell'estate 2013: analcolico allo sciroppo di cocco, un'altra “sciccheria”. Zì Lello è una maschera, nella città nativa del noto drammaturgo, Raffaele Viviani. E noi che insistiamo per tirargli dalla bocca il segreto del suo successo, si limita a dirci che il suo segreto sono il latte e il caffè e la creatività, ma nemmeno sotto tortura ci rivelerebbe i suoi segreti. Uno uomo semplice, che ha fatto del lavoro, dell'umiltà e della simpatia, la sua carta vincente.

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La cucina altoatesina è veramente ricca.
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La tiella gaetana è uno di quei piatti da provare almeno una volta; semplice nell’aspetto (non è altro che una focaccia farcita), è però in grado di soddisfare chiunque e al tempo stesso di saziare, essendo un tipico piatto unico. Ciò è dovuto al [...]
Correva l’anno 1250, quando Manfredi di Svevia, re di Sicilia, in guerra contro il papato, arrivava nel Sannio.
La prima volta che assaggiai le lingue di bue non ricordo quante ne mangiai….troppe ! Sono irresistibili queste delizie originarie di Procida, anche Elsa Morante e Alberto Moravia,che erano frequentatori dell’isola,erano soliti assaggiare questa delizia [...]
La ricetta riportata di seguito è una rivisitazione di quella mantovana.
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