Napoli rivive la tradizione della zuppa di cozze

Napoli rivive la tradizione della zuppa di cozze

Giovedì Santo da Scugnizzi al Vomero (Via Caldieri 53/61 - Napoli) si rinnova la tradizione napoletana della zuppa di cozze (a zuppa e' cozzeche). Il Giovedì Santo è infatti la giornata...

Il Paladino

Il Paladino

Il ristorante pizzeria il Paladino di Chieti vi accoglie nel proprio locale: il posto giusto per organizzare banchetti, feste o semplicemente per  concedervi un pranzo o una cena...

Fuori le Mura

Fuori le Mura

Il Ristorante Fuori le Mura prende il nome dalla posizione in cui è situato, a ridosso delle antiche mura di Potenza, appunto delizia i palati dei propri clienti fin dal 1965.

Cà Rossa

Cà Rossa

Alla Cà Rossa si respira aria di casa. Walter e il suo staff lavorano insieme dal 1989 quando venne aperto il primo locale, lo storico "Chez Nous" di Marina di Ravenna.

L' Albero Del Pepe

L' Albero Del Pepe

Il Ristorante l'Albero Del Pepe si trova a Milano, a due passi dal Duomo, nel cuore pulsante e storico della città, con una sala di grandi dimensioni, un'ambiente accogliente ed un servizio molto...

Ai Tre Scugnizzi

Ai Tre Scugnizzi

Il Ristorante Pizzeria i è oggi gestito dai 7 fratelli Amendola, che portano avanti con sapienza ed entusiasmo una cultura e una tradizione culinaria tramandate da padre in figlio da ormai 30 anni.

Quintana Roo

Quintana Roo

Quintana Roo è un locale caratteristico, ideale per cenare gustando le squisite pizze oppure piatti caldi tipici della cucina abruzzese.

  
  ... seguici anche su    fb       youtube

tiellaLa tiella gaetana è uno di quei piatti da provare almeno una volta; semplice nell’aspetto (non è altro che una focaccia farcita), è però in grado di soddisfare chiunque e al tempo stesso di saziare, essendo un tipico piatto unico. Ciò è dovuto al fatto che si può farcire a piacimento, ma naturalmente esiste una ricetta tradizionale, e con essa una sua storia.


La tiella ha origini antiche ed è un piatto diffuso in più regioni d’Italia: la nostra, “gaetana”, della città di Gaeta, pare sia il frutto di una contaminazione con la cucina pugliese, avvenuta quando nel 1508 il re Ferdinando di Borbone il cattolico diede inizio ai lavori di fortificazione della città, reclutando per l’occasione molti operai provenienti dalla Puglia, appunto. Da allora la tiella si è affermata sempre più come piatto locale e la sua fama sembra non conoscere declino, grazie anche alle infinità di “vere ricette” che circolano nelle famiglie di Gaeta e che ne mantengono viva la tradizione.
Qual è, dunque, la vera ricetta? Essa prevede una miscela di prodotti agricoli ed ittici, rigorosamente poveri, freschi e locali, come l’oliva di Gaeta, insieme ad alici, aglio, prezzemolo, peperoncino amaro, pomodori, olio, sale; per tradizione, va cotta in forno in teglie circolari, da cui prende il nome. Si possono usare anche cipolle, biete, polpi, calamari. Tra le varianti si segnalano quelle di carne e formaggi.
Come si prepara? Per la pasta cresciuta si usano acqua, farina (500 g), sale e lievito di birra (20 g), poi essa va lavorata e divisa in due. La parte inferiore si mette sulla teglia, poi si mettono gli ingredienti e si richiude il tutto con lo strato rimasto di pasta; infine, si cuoce per 45’ a 180°. 
Come ogni piatto che si rispetti, molti fattori ne influenzano la buona riuscita, come il dosaggio e la qualità degli ingredienti, la cottura, la lavorazione della pasta e anche un po’ di fantasia.
Ancora, tre regole sono fondamentali per mangiare la tiella: anzitutto essa va accompagnata dal vino, va mangiata con le mani e poi, per giudicare senza fallire la sua qualità, l’olio che contiene deve scorrere fino ai gomiti. Buon appetito!

Giuseppe Grasso

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. (Informativa)

Algise

Condividi con...

Cerca nel sito...

MagicLand con noi!

Approfitta del nostro sconto esclusivo!!!
180X300

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. (Informativa)

Un ingrediente di stagione per preparare un piatto unico o un contorno sfizioso.
Ora che sul banco del mercato ricompaiono i gustosi e tipici friarielli napoletani, cimentatevi in questa variante della ricetta che vuole le orecchiette sposarsi con le cime di rapa.
Una ricetta napoletana strepitosa.
I mari circostanti l’isola di Procida offrono una grande varietà di pesce tra queste acque infatti non è difficile riuscire a catturare dei bei esemplari di pescatrice.Se si avesse la fortuna di soggiornare sull’isola d’Arturo poi il piacere sarebbe raddoppiato [...]
Gli amanti della millefoglie dolce non potranno non apprezzare ed essere conquistati da questa variante salata.
Un primo piatto facile da preparare e gustare magari davanti ad un bel film.
Gli amanti della millefoglie dolce non potranno non apprezzare ed essere conquistati da questa variante salata.
Un antipasto o un secondo piatto ideale per questa stagione fredda.
La ricetta riportata di seguito è una rivisitazione di quella mantovana.
Un ragù reso ancora più gustoso dalla presenza delle salsicce e dei funghi.
I mari circostanti l’isola di Procida offrono una grande varietà di pesce tra queste acque infatti non è difficile riuscire a catturare dei bei esemplari di pescatrice.Se si avesse la fortuna di soggiornare sull’isola d’Arturo poi il piacere sarebbe raddoppiato [...]
Una combinazione saporita quella del pesce persico e i funghi.
Un primo piatto “povero” della cucina toscana, dall’origine certamente contadina.
Quest’anno le castagne si sono ammalate, colpa di un virus.
Il radicchio considerato anche come “il fiore che si mangia” ha un sapore amarognolo, ma delicato.
Un antipasto sfizioso e saporito.
Se il vegetarianismo è la vostra religione alimentare o se avete amici fedeli a questo tipo di regime alimentare, quella di seguito è una ricetta d’appuntare.
In Friuli Venezia Giulia il pranzo di Natale ha come protagonista oltre alla trippa, la brovada e muset, una zuppa di rape e cotechino.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. (Informativa)