Questo delizioso dolce francese,nato da un errore prende il nome da Caroline e Stephanie Tatin,due sorelle che gestivano un Hotel à Lamotte-Beuvron, in pratica sembra che nel preparare in tutta fretta una crostata di mele,inforno’ le mele dimenticandosi della pasta,così quando se ne accorse rimediò disponendo la pasta sopra infornando nuovamente e quando fu cotta la rovesciò ,il risultato fu questa apprezzatissima torta che ha questa fragrante sfoglia che accompagna le dolci mele caramellate.Da provare assolutamente,è facile da preparare e sono certa che l’apprezzerete molto anche voi,consiglio di gustarla calda accompagnata da gelato,il risultato del contrasto è eccezionale !
La prima volta che assaggiai le lingue di bue non ricordo quante ne mangiai….troppe ! Sono irresistibili queste delizie originarie di Procida, anche Elsa Morante e Alberto Moravia,che erano frequentatori dell’isola,erano soliti assaggiare questa delizia nei bar della Marina .Vengono anche chiamate lingue della suocera,comunque sia loro bontà è divinamente semplice,se non le avete mai gustate è arrivato il momento di farlo ! :) L’ esecuzione è molto semplice e non richiede molto tempo . Magari potreste prepararle anche durante le prosssime festività,il consiglio ? Abbondate con le quantità perchè spariscono in fretta !
Non riesco a resistere dall’acquistarli quando vedo questi funghi,stavolta ho voluto sposarli al bianco Fiano di Avellino,e come se non bastasse l’ho voluto accompagnare da un piccolo assaggio di Castelmagno in fonduta,le noci tritate hanno fatto il resto… una sinfonia di sapori boschivi erbacei che armonizzano con l’intenso e delicato sapore del vino.Vi ho tentato ? Provate nelle prossime festività… :)
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Il Danubio è una preparazione di origine campana ormai divenuta molto nota per la sua straordinaria bontà,la sua sofficità lo accomuna ad una brioche ma nasconde un ripieno salato che gli conferisce quella nota rustica che lo rende irresistibile,le ricette che lo imitano sono molte e chi ha avuto la fortuna di gustare l’originale sa distinguerlo bene,bisogna diffidare dalle preparazioni veloci perchè richiede dei passaggi direi obbligatori e lunghe lievitazioni affinchè il risultato sia soffice e abbia… . io impropriamente dico sempre un “effetto nuvola ” Il lavoro vale il risultato!
La cultivar majatica ha drupe piuttosto grandi, con il nocciolo piccolo rispetto alla massa della polpa, caratteristica fondamentale per un’infornatura ideale, che richiede olive a maturazione piena, consistenti e di grandi dimensioni.
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Fritte o al forno, sono un dolce tipico della tradizione italiana. Nel Sud, vengono solitamente preparate in occasione della Festa di San Giuseppe (19 marzo). E' con piacere che di seguito proponiamo la loro ricetta:
Ingredienti, procedimento e tanto buon divertimento!
Ecco come preparare delle ottime zeppole...
Add a comment > > Add a comment >La tiella gaetana è uno di quei piatti da provare almeno una volta; semplice nell’aspetto (non è altro che una focaccia farcita), è però in grado di soddisfare chiunque e al tempo stesso di saziare, essendo un tipico piatto unico. Ciò è dovuto al fatto che si può farcire a piacimento, ma naturalmente esiste una ricetta tradizionale, e con essa una sua storia.
Molti penseranno che non vale la pena di impastare e aspettare ore e ore… ed impastare ancora, invece assicuro che il risultato ripaga di tutto!! Queste colombe non hanno nulla in comune con quelle industriali,sono soffici non di carta pesta,profumate e umide al punto giusto. Fidatevi se avete un’impastatrice non è così faticoso ne tantomeno complicato,amore passione lievito e farina e la magia è fatta !!!
Il casatiello detto anche tortano è una preparazione pasquale appartenente alla tradizione napoletana, a mio avviso il re delle pizze rustiche; famosissimo insieme alla mitica pastiera napoletana, è usanza consumarlo il giorno di Pasqua inserendolo nell’antipasto composto da una ricca portata di salumi e formaggi,quello che avanza ovviamente viene consumato nella classica gita "fuori porta" che si svolge il giorno seguente, ovvero il lunedi dell’Angelo