(ASCA) - Perugia, 8 feb - ''La lingua italiana e le tradizioni culinarie di elevata qualita', sono un binomio che determina reciproci vantaggi. La cucina italiana ha ripreso un posto preminente nel panorama internazionale e mondiale. Non si puo' imparare la cucina italiana senza conoscere l'italiano. Tutto cio' in difesa della lingua, che diviene veicolo finalizzato alla conoscenza della nostra cultura, nel particolare caso quella enogastronomica, per recuperare la distanza di fronte al potere economico di altre lingue''. Ad affermarlo e' Anna Rita Fioroni, presidente dell'Universita' dei sapori di Perugia, struttura emanazione di Confcommercio, intervenendo al convegno ''Internazionalizzazione della e nella lingua italiana'' in corso a Roma. ''Come Universita' dei Sapori - ha aggiunto - si insegna la cucina italiana in Italiano, a tutti i livelli e per tutti coloro che frequentano i corsi organizzati. Non ci sono deroghe o differenziazioni, l'italiano e' la lingua veicolare per cui al termine di un corso l'allievo sapra' riconoscere un semplice ham, da un Norcia, un Parma, un San Daniele''. ''Al di la' della formazione tecnico professionale - ha aggiunto la presidente - va favorito l'avvicinamento dei produttori italiani al mercato europeo ed internazionale dei consumatori attraverso la diffusione di ricette della cucina italiana che verranno ad essere spiegate da cuochi italiani in un'unica lingua, fornendo pero' ai consumatori chef anche i mezzi per comprendere l'italiano e acquisire quindi familiarita' con la nostra lingua''. ''Tutto cio' - ha concluso - e' anche e soprattutto nell'interesse dei consumatori, che hanno il diritto a consumare le emozioni e i gusti che fanno grande la cucina italiana e che possono essere descritti in maniera efficace, e conseguentemente appresi, soltanto se si e' in grado di comprendere le mille sfumature e sfaccettature che l'italiano offre''.