Pizza Pazza

Pizza Pazza

Pizza Pazza è una pizzeria ma anche un ristorante storico che vanta un'esperienza di quasi cinquant'ann: il locale aprì infatti nel lontano 1968. 

Redibis

Redibis

Redibis è un ristorante pizzeria di Potenza che propone:

Da Cecco

Da Cecco

Il Ristorante Pizzeria Da Cecco, è il punto di riferimento per tutti coloro che, per lavoro o svago, cercano un locale accogliente per una serata rilassante all'insegna del sapore.

La Luna nel Pozzo

La Luna nel Pozzo

Il ristorante si trova nell'antica ed elegante Villa Piacentini, costruita nel 1880 nelle suggestive campagne ferraresi:

La Gioconda

La Gioconda

La Gioconda è un ritrovo accogliente, dove poter gustare innumerevoli piatti di una cucina delicata, frutto di un'accurata ricerca di ingredienti che si uniscono tra loro per esaltare e deliziare...

Il Basilico

Il Basilico

Il Basilico è un raffinato ristorante situato nel centro storico della città.

ANTICO BORGO

ANTICO BORGO

ANTICO BORGO di SIMIONE GIOVANNI & C. snc: E’ rinomata per la sua squisita pizza cotta nel forno a legna, secondo la tradizionale ricetta napoletana, alta e soffice.

  
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mozzarellaContinua a tenere banco, sui mezzi di informazione, il filone giornalistico che indaga sul “criminal food”. Ovvero, sulle contaminazioni che esistono tra i produttori di generi alimentari e la delinquenza organizzata. Un tumore che si è rivelato particolarmente aggressivo in Campania e nel Casertano in special modo.

Secondo alcune informative delle forze dell'ordine, i Casalesi avrebbero investito diversi miliardi di vecchie lire in aziende e ditte che si occupano, a vario titolo, di agroalimentare. Inizialmente, fu il burro del clan Schiavone, prodotto con latte scaduto e ingredienti dannosi per l'organismo. Oggi si parla quasi esclusivamente di mozzarella, l'oro bianco della camorra.


E non è un caso che l'ultimo reportage, andato in onda su un'emittente svizzera, si chiami proprio “Mozzarella, l'or blanc de la mafia”. Un gruppo di giornalisti di RtS è andato a investigare su quello che si nasconde dietro uno dei business più lucrosi dell'agroalimentare campano, la produzione di formaggi. E di un formaggio in particolare, tra i più esportati in Europa e nel resto del mondo.
L'export campano, se ancora regge sotto i colpi della crisi, è solo perché ci sono prodotti – come la mozzarella, appunto – che mantengono intatto sui mercati stranieri, vicini e lontani, tutto il loro appeal commerciale.
Per questo, una vicenda giudiziaria esclusivamente provinciale o regionale, come può essere una indagine a carico di un imprenditore accusato di aver riciclato i soldi della camorra per costruire il suo caseificio, diventa oggetto di reportage e di approfondimenti giornalistici. Perché la mozzarella è un brand mondiale e come tale tutto quello che la riguarda, in un modo o nell'altro, diventa “notizia”.
Tornando all'inchiesta della Tv di Stato elvetica, il reportage si sofferma non solo sulle frodi alimentari – alcune delle quali sono finite al centro di processi penali – ma anche sui rapporti oscuri esistenti, secondo risultanze investigative, tra alcuni imprenditori ed esponenti della camorra di Mondragone. È infatti il clan dell'ex boss e attuale pentito Augusto La Torre ad aver investito, secondo i pm, importanti capitali nel settore. Vero è che molte inchieste sono state poi ridimensionate dai giudici che non hanno avallato la versione della pubblica accusa, ma è altrettanto vero che fare impresa nel Casertano espone a rischi “ambientali” elevatissimi. Dove se non c'è complicità, c'è sicuramente omertà.

 

Saverio Arfidi

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