Risolto il giallo di Montalcino. E’ stato un ex-dipendente, Andrea Di Gisi, a distruggere le sei annate (dal 2007 a quella del 2012) di Brunello di Montalcino, dell’azienda della famiglia Soldera, Case Basse, versando il loro contenuto per un totale di 626 ettolitri nelle fogne. Alla base del grave reato perpetrato ai danni di una delle aziende più rinomate del mondo del vino ci sarebbero vecchi dissapori tra il dipendente e lo stesso Gianfranco Soldera, screzi che erano culminati con il licenziamento del primo. Una vendetta personale, quindi, quella che ha colpito uno dei vini simbolo del Belpaese, la notizia dello “sfregio”aveva fatto il giro del mondo alimentando solidarietà ma anche ipotesi fantasiose circa il colpevole del grave atto. Si era parlato addirittura di responsabilità mafiose dietro la distruzione delle annate, invece la soluzione era ben più banale, alla stessa si è pervenuti anche grazie all’utilizzo d’intercettazioni ambientali e telefoniche. L’ex-dipendente ha attentato ad un simbolo dell’eccellenza italiana, come il Brunello di Montalcino, provocando a Case basse un danno di milioni di euro.